Lisa Weiss
Lisa Weiss
Ulrike Hofbauer
Ulrike Hofbauer
Jörg-Andreas Bötticher
Jörg-Andreas Bötticher,
Coro del Friuli Venezia Giulia
Coro del Friuli Venezia Giulia

Bach: le Cantate
(con l’organo obbligato)

Ulrike Hofbauer, soprano
Lisa Weiss, contralto
Coro del Friuli Venezia Giulia
Cristiano Dell’Oste, maestro del coro
Orchestra da camera di Pordenone
Jörg-Andreas Bötticher, maestro di concerto

Johann Sebastian Bach
(1685-1750)

Cantata Gott soll allein mein Herze haben, BWV 169
1. Sinfonia
2. Arioso e Recitativo: Gott soll allein mein
3. Herze haben
4. Aria: Gott soll allein mein Herze haben
5. Recitativo: Was ist die Liebe Gottes
6. Aria: Stirb in mir, Welt, und alle deine Liebe
7. Recitativo: Doch meint es auch dabei
8. Corale: Du süße Liebe, schenk uns deine Gunst


Cantata Lobet Gott in seinen Reichen
(‘Oratorio dell’Ascensione’), BWV 11


Prima Parte
1. Coro: Lobet Gott in seinen Reichen
2. Recitativo: Der Herr Jesus hub seine Hände auf
3. Recitativo: Ach, Jesu, ist dein Abschied schon so nah?
4. Aria: Ach, bleibe doch, mein liebstes Leben
5. Recitativo: Und ward aufgehoben zusehends
6. Corale: Nun lieget alles unter dir

Seconda Parte
7. Recitativo: Und da sie ihm nachsahen gen Himmel fahren
8. Recitativo: Ach ja! so komme bald zurück
9. Recitativo: Sie aber beteten ihn an
10. Aria: Jesu, deine Gnadenblicke
11. Corale: Wenn soll es doch geschehen

Dove:
Duomo Concattedrale di San Marco – Pordenone, PN
Quando:
Giovedì 13 novembre 2025, ore 20.45

BIGLIETTI
INTERO 10 € – RIDOTTO 8 €*
*Riduzioni per giovani fino ai 18 anni, adulti oltre i 65 anni e Soci Associazione Culturale Altoliventina APS

Posto non assegnato
Botteghino all’ingresso


Con il sostegno di:
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
IO SONO FVG
Comune di Pordenone
Fondazione Friuli
BCC Pordenonese e Monsile

In coproduzione con:
Festival Internazionale di Musica Sacra
di Pordenone nell’ambito del progetto
“Le Cantate di Bach”


IL TERRITORIO – PORTOBUFFOLé

Portobuffolè, un piccolo borgo di pietra e silenzio, dove ogni angolo racconta una storia, ogni portico nasconde un respiro antico.
Passeggiando lungo le sue viuzze acciottolate, si ha la sensazione di essere entrati in un dipinto. Le case affrescate, la loggia comunale, il ponte che varca il Livenza, sembrano scenografie ferme nel tempo. Ma è una quiete solo apparente: ascoltando bene, si odono ancora gli echi dei mercanti veneziani, dei cavalli dei Da Camino, delle parole dolci e audaci di Gaia, la poetessa che incantò Dante.

Portobuffolè è un intreccio delicato di storie: la torre civica che svetta come sentinella, il Duomo che un tempo fu sinagoga, la Casa di Gaia che custodisce affreschi e mistero. Ogni edificio, ogni arco, ogni pietra sembra voler dire: “fermati, guarda, ascolta”.

E quando cala il tramonto, e la luce dorata si posa sui muri antichi, il borgo si accende di una bellezza discreta e struggente. È allora che Portobuffolè rivela la sua vera anima: non solo luogo, ma emozione. Un abbraccio lento al cuore di chi lo visita.

  • Porta Friuli e Ponte Friuli: ingresso monumentale al borgo, con ponte settecentesco in pietra e portale decorato con il Leone di San Marco;
  • Piazza Vittorio Emanuele II (ex Beccaro): cuore medievale del borgo, circondata da edifici con affreschi e antiche logge pubbliche;
  • Casa di Gaia da Camino: torre del XIV secolo, oggi adibita a museo, con affreschi e memoria della figura storica;
  • Torre civica e Museo della civiltà contadina: l’unica superstite delle torri medievali, oggi sede espositiva e custode della storia locale ;
  • Monte di Pietà, Dogana (Fontego), Loggia comunale e Duomo: edifici di età veneziana — il Duomo era un’ex sinagoga — ricchi di affreschi;
  • Chiesa di San Rocco: legata agli antichi ospedali dei barcaioli, conserva altari e statue del Cinquecento, tra cui la “Madonna della Seggiola” ;
  • Ville venete: Villa Cellini–Giustinian (XVII sec.), Villa Turon, riportata nei mappali del patrimonio veneto.

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